Gennaio.
L’ultima foglia si stacca dal picciolo e la campagna diventa spoglia, sincera, cruda. Smette di nascondere sentieri e attraverso i rami che appaiono sterili si riesce finalmente a intravedere oltre il bosco: la collina di fronte, quel muretto crollato, la casa abbandonata.
È il tempo per osservare, scoprire, constatare, fare valutazioni.
È il tempo di interrogare la terra, chiederle di riposarsi e rafforzarsi per i mesi che verranno.
Gennaio.
Trovare il coraggio di rimanere nudi.
Togliere gli addobbi, i vestiti svolazzanti, le collane, le lucine colorate e rimanere con noi stessi. Osservare cosa rimane di vero, e magari dimenticato negli angoli più improbabili, se ci priviamo delle cornici.
Saper aspettare, contenere, meditare.
Per fiorire ci sarà tempo. Quello giusto.